1 R SPE S0B QBKL IL FILM SINCOPATO DELLE NOSTRE EMOZIONI (NOTIZIARIO LIBRI) (ANSA) - ROMA, 13 ott- RAFFAELE CALABRETTA, IL FILM DELLE EMOZIONI (Gaffi editore, 202 pp., 12 euro). Il postmoderno prima e il ritorno al romanzo-romanzo poi (da Rushdie a Faber Michel) hanno letteralmente sepolto la sperimentazione narrativa relegandola a vezzo ideologico novecentesco. Raffaele Calabretta prova a resuscitarla con un esercizio suggestivo, raccontando la doppia (o tripla? o quadrupla?) vita di Gabriele, io narrante diviso tra l'amore e il quotidiano e la ricerca scientifica (l'autore e' ricercatore scientifico e si occupa di evoluzione del cervello), malato di una malattia che e' deciso a sconfiggere. Romanzo (o film, appunto) modulare e, suggerisce l'autore, a tratti ipertestuale, 'Il film delle emozioni' alterna dialoghi, scrittura diaristica (secondo lo psicologo James Pennebaker e' un utile esercizio per scaricare rabbia e tristezza e per chiarirsi le idee: 'Forse questa tecnica mi aiuta finalmente a capire che tipo di lavoro mi piacerebbe fare!', chiosa l'io narrante), simil-saggistica scientifica, e-mailing (riportata nel suo originale formato tipografico: e' anche questo ricorda l'avanguardia anni '70), sceneggiatura ecc. Gli stili, inevitabilmente, collidono perche' e' la vita stessa, sembra suggerire Il film delle emozioni, a farlo (il diario si interrompe col testo di una e-mail e riprende con una riflessione sul contenuto di quel testo). Senza contare che gli appunti per una possibile sceneggiatura (che sono l'hobby scelto da Gabriele dopo un 'focusing' apposito), raccolti in un file dal nome SoggettoFilm.doc, a loro volta sono una sintesi, una ricomposizione piu' fluida e meno sincopata di avvenimenti e riflessioni gia' rintracciate nelle altre 'versioni' dell' ipertesto. In questo modo ''quello di cui parlero' in questo libro si vedra' alla fine del libro'', ammette lo stesso autore, Gabriele-Calabretta. Naturalmente, non c'e' finale (o ce ne e' piu' d'uno) che non sia quello di un esito, inclassificabile, di un anno nella vita di una persona, con i suoi impegni, le sue incertezze, i suoi stop and go esistenziali, le sue riflessioni a volte al limite dell'ironia in stile Woody Allen, inevitabile in un flusso di coscienza che e' partito dalla domanda: ''Perche' non posso decidere di essere felice?''. SB 13-OTT-06 17:07 NNNN