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L'Occasione

 
Uno studio scientifico
diventato romanzo


Una ricerca scientifica, ma anche una tesi finita nella trama del romanzo. Si parla di somiglianza fisica tra innamorati, ed a formulare la teoria è stato il ricercatore del Cnr Raffaele Calabretta, originario della provincia di Catanzaro, e di recente autore del libro "Il film delle emozioni", a metà strada tra fiction e autobiografia.
Calabretta è stato intervistato da Sveva Sagramola a "Geo&Geo", dove ha presentato la sua teoria scientifica.
«Da diversi anni, gli studi in ambito evoluzionista (dalla genetica all'etologia alla psicologia) suggeriscono che uno dei fattori più importanti nella scelta del partner, e non solo tra esseri umani, sia proprio la ricerca della somiglianza fisica» spiega Raffaele Calabretta, ricercatore dell'Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Cnr. «I motivi alla base di questo comportamento sono di ordine genetico, psicologico ed evolutivo, come ribadisce un'interessante ricerca realizzata dal dipartimento di Psicologia evoluzionistica dell'Università di Caracas, finalizzata a dimostrare che questa somiglianza è un dato oggettivamente riscontrabile».
Come? Gli studiosi venezuelani, dopo aver fotografato i partner di 36 coppie, hanno chiesto a 100 volontari di abbinare le foto delle donne con quelle degli uomini in base alle somiglianze fisiche. Il risultato è che la maggioranza dei volontari ha assortito le coppie giuste. Ovvero ha messo insieme, senza saperlo, l'uomo e la donna che nella realtà erano fidanzati o sposati.
«Attenzione: la somiglianza, non va cercata nel colore degli occhi e dei capelli o in dettagli appariscenti» continua Calabretta, che tra l'altro nel saggio-romanzo Il film delle emozioni (Gaffi editore) indaga i misteriosi meccanismi per cui un volto ci fa innamorare. «Quello che conta sono la forma e le proporzioni del viso, scandite da elementi come la mascella, il naso, gli zigomi, o, per esempio, anche la distanza tra gli occhi». Si può fare un semplice esperimento, per rendersene conto. Basta affiancare un proprio ritratto a quello del partner e valutare prima di tutto il contorno dei volti, poi suddividerli mentalmente in tre fasce (mascella e bocca; naso e occhi; sopracciglia e fronte) e osservarne le analogie. Saranno sorprendenti!
«La somiglianza dei volti lascia presupporre bagagli genetici simili. La conformazione del viso, infatti, ha una forte base genetica» spiega Calabretta.
«Accoppiarsi con un partner che ci assomiglia, dunque, aumenterebbe la possibilità di riprodurre individui "uguali" a noi: un bisogno iscritto nelle leggi dell'evoluzione. Questo istinto, però, potrebbe indurre a unioni tra consanguinei, un rischio per una sana evoluzione della specie. E qui subentrerebbe, secondo l'ipotesi evoluzionista, l'intelligenza della natura: innamorarsi di un estraneo che ci "assomiglia" sarebbe un modo per assicurare la continuità del proprio patrimonio genetico, rispettando il divieto dell'incesto».
"Il film delle emozioni" racconta l'evoluzione della mente nel diario di una personalità nevrotica. Un metaromanzo che gioca su generi e stili diversi, con il filo conduttore delle emozioni e la creatività e una grande domanda iniziale del protagonista, a cui rispondere: «Perché non posso decidere di essere felice?»

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